Il mito ‘’Dedalo e Icaro’’ fu
scritto da Publio Ovidio Nasone nella raccolta epica-mitologica chiamata ‘’ Le
Metamorfosi’’ nel periodo che va dal 43 a.C. fino al 18 d.C.
Dedalo fu il primo uomo in Grecia capace di scolpire la pietra e i metalli.
Nacque ad Atene ed insegnò al popolo le leggi dell’architettura.
Gli vengono attribuite le invenzioni della sega, del trapano, del passo della vite e molti altri. Dedalo fu il maestro di suo nipote Talo, che lui uccise per paura che diventasse più bravo di lui.
Quando andò in tribunale per giustificare l’accaduto raccontò la sua versione della tragedia: suo nipote era caduto dall’ Acropoli. Non gli credettero e lo mandarono in esilio a Creta dove fu accolto dal Re Minosse che gli commissionò il labirinto per rinchiudere il Minotauro.
Arianna, figlia di Minosse, chiese a Dedalo come aiutare Teseo a uccidere il Minotauro e uscire dal labirinto.
Quando Minosse venne a sapere che ad aiutare sua figlia e Teseo era stato Dedalo, non potando prendersela con i fuggitivi (Arianna e Teseo), pensò di punire Dedalo rinchiudendolo insieme al figlio, Icaro, nel labirinto da lui stesso progettato.
L’unico modo per uscire dal labirinto era volando.
Ingegnoso come era, Dedalo costruì due paia di ali, uno per sé e l’altro per il figlio.
Poi si raccomandò con Icaro di restargli sempre dietro durante il volo e soprattutto di stare attento a non avvicinarsi troppo ai raggi del sole perchè le ali, attaccate alle spalle con la cera, potevano staccarsi in quanto il calore le avrebbe sciolte.
Durante il volo, invece, Icaro si allontanò dal padre e si avvicinò al sole che sciolse la cera. Così precipitò nel mare, dove morì.
Dedalo, triste e desolato, atterrò nella attuale Campania, a Cuma.
Qui costruì un tempio magnifico dedicato al Dio Apollo e lì consacrò le sue ali prestigiose.
Il dolore per la morte del figlio era così grande che Dedalo scolpì sulle porte del tempio tutta la storia di minosse e della sua discendenza. Creò una magnifica opera d’arte.
Ma quando giunse a scolpire l’episodio della morte di suo figlio Icaro, in preda alla commozione, non riuscì ad andare avanti e a terminare la sua opera, che restò incompiuta.
Dedalo fu il primo uomo in Grecia capace di scolpire la pietra e i metalli.
Nacque ad Atene ed insegnò al popolo le leggi dell’architettura.
Gli vengono attribuite le invenzioni della sega, del trapano, del passo della vite e molti altri. Dedalo fu il maestro di suo nipote Talo, che lui uccise per paura che diventasse più bravo di lui.
Quando andò in tribunale per giustificare l’accaduto raccontò la sua versione della tragedia: suo nipote era caduto dall’ Acropoli. Non gli credettero e lo mandarono in esilio a Creta dove fu accolto dal Re Minosse che gli commissionò il labirinto per rinchiudere il Minotauro.
Arianna, figlia di Minosse, chiese a Dedalo come aiutare Teseo a uccidere il Minotauro e uscire dal labirinto.
Quando Minosse venne a sapere che ad aiutare sua figlia e Teseo era stato Dedalo, non potando prendersela con i fuggitivi (Arianna e Teseo), pensò di punire Dedalo rinchiudendolo insieme al figlio, Icaro, nel labirinto da lui stesso progettato.
L’unico modo per uscire dal labirinto era volando.
Ingegnoso come era, Dedalo costruì due paia di ali, uno per sé e l’altro per il figlio.
Poi si raccomandò con Icaro di restargli sempre dietro durante il volo e soprattutto di stare attento a non avvicinarsi troppo ai raggi del sole perchè le ali, attaccate alle spalle con la cera, potevano staccarsi in quanto il calore le avrebbe sciolte.
Durante il volo, invece, Icaro si allontanò dal padre e si avvicinò al sole che sciolse la cera. Così precipitò nel mare, dove morì.
Dedalo, triste e desolato, atterrò nella attuale Campania, a Cuma.
Qui costruì un tempio magnifico dedicato al Dio Apollo e lì consacrò le sue ali prestigiose.
Il dolore per la morte del figlio era così grande che Dedalo scolpì sulle porte del tempio tutta la storia di minosse e della sua discendenza. Creò una magnifica opera d’arte.
Ma quando giunse a scolpire l’episodio della morte di suo figlio Icaro, in preda alla commozione, non riuscì ad andare avanti e a terminare la sua opera, che restò incompiuta.
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