giovedì 23 maggio 2019

Marcovaldo-La città smarrita nella neve-Mancini Frida

Questo racconto si trova in "Marcovaldo". scritto da Italo Calvino. Il protagonista è proprio Marcovaldo, che come tutte le mattine si svegliò per andare a lavoro, appena aprì la finestra vide che la città era sommersa di neve - neve, neve - urlò Marcovaldo a sua moglie.
Si preparò per andare a lavoro, si vestì e usci di casa, andò a piedi visto che la metropolitana era chiusa. Arrivato a lavoro il suo capo gli diede subito un compito, doveva levare la neve davanti alla ditta, lui non aveva molta esperienza ma iniziò a buttare tutta la neve dal marciapiede alla strada. Dopo poco il disoccupato Sigismondo si lanciò verso Marcovaldo puntandogli la pala colma di neve sul petto - sei te che butti tutta quella neve li - disse Sigismondo molto arrabbiato - Eh cosa, forse si - rispose Marcovaldo molto impaurito. Dopo un piccolo litigio Sigismondo gli insegnò di raggruppare tutta la neve sul bordo. dopo tanto lavoro girandosi videro tutta la parte di strada e marciapiede che avevano pulito era stata ricoperta di nuovo di neve, ricominciarono a pulire tutta i pezzi di strada e di marciapiede. Marcovaldo dopo poco vide un grande mucchio di neve si mise a fare la forma di una macchina mettendo, per esempio al posto delle maniglie ogni cosa che avesse trovato il provato. Il proprietario dell'auto visto che era un po miope sbagliò auto e ando in quella fatta di neve. Marcovaldo si rese conto che doveva ancora pulire tutto il cortile. Intanto dei bambini stavano facendo un pupazzo di neve però gli mancava il naso allora andarono a prenderla, intanto le persone che erano sopra il tetto stavano buttando tutta la neve nel cortile, lui era li infatti gli cadde tutta la deve addosso, quando i bambini tornarono videro un nuovo pupazzo di neve, gli iniziarono a mettere il naso, Marcovaldo lo mangiò  ma un bambino  aveva un peperone allora misero quello però si mangiò anche il peperone, dopo misero il carbone, Marcovaldo si iniziò a muovere i bambini erano impauriti infatti scapparono, iniziò a pulire fino a quando non starnutì. Quello starnuto provocò una tromba d'aria, grazie a quella il cortile si ripulì e lui tornò a vedere la città come sempre cioè grigia e senza colore. 

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