giovedì 4 giugno 2020

Martina Nattelli - MUSICA: il violino


MUSICA
IL VIOLINO

A musica ho deciso di parlare del violino perché per tenere il violino si deve avere una posizione precisa delle mani e durante l'evoluzione della specie si sviluppò anche il pollice opponibile e l'uso di tutto il palmo della mano.

Il violino è uno strumento musicale della famiglia degli archi, dotato di quattro corde.
Si tratta dello strumento più piccolo e dalle tessiture più acuta tra i membri della sua famiglia.
Il violino è costituito dalla cassa armonica e dal manico.
La cassa armonica è costituita da una tavola armonica di abete rosso e da un fondo, uniti da fasce di legno d'acero curvato.
A pochi millimetri dal bordo della tavola armonica si trova una scanalatura in cui si inserisce una rima detta fletto.
Nel piano si trovano anche le uniche due aperture della cassa, due fessure chiamate "effe", perché hanno la stessa forma di quella lettera dell'alfabeto nella scrittura corsiva.
Le estremità superiori delle corde vengono avvolte attorno ai piroli o bischeri, ed essi servono per tenderle e modificarne la tensione e si usano quindi per accordare lo strumento.

Il violino non possiede dei tasti che delimitano il punto di appoggio delle dita. L'esecutore deve ottenere la posizione esatta delle dita sulle corde basandosi sulla propria abilità, sennò il suono sarà stonato o totalmente sbagliato.
Le dita sono numerate dal "primo (l'indice) al quarto (il dito mignolo). Il pollice invece non tocca mai nessuna corda, viene usato solo come supporto per il manico.
La posizione della mano sinistra è più vicino possibile al capotasto ed è chiamato prima posizione, con la quale si può accorciare la zona vibrante della corda al massimo di un terzo della sua lunghezza.
Per eseguire note più acute invece, si fa scorrere la mano sinistra sul manico del violino verso la cassa armonica e si premono le dita sulla tastiera nella nuova posizione.

L'ARCHETTO
L'archetto è costituito da un'asticella di legno molto elastico, ai cui estremi viene agganciato un fascio di crini di coda di cavallo maschio, che viene tenuto teso da un meccanismo a vite chiamato nasetto.
Per ottenere l'attrito necessario a mettere in vibrazione le corde, si passa sui crini la colofonia (detta anche "pece") che è composta prevalentemente da resina di larice e altre sostanze che determinano la possibilità per il crine di attaccarsi alla corda e metterla in vibrazione.
L'archetto, detto anche semplicemente arco, si impugna con la mano destra all'estremità dove si trova il tallone o nasetto e viene fatto scorrere perpendicolarmente alle corde. L'altezza delle note, però, è controllata dalla mano sinistra, regolando la lunghezza della parte vibrante della corda mediante la pressione delle dita sulla testiera.

In realtà, ho deciso di parlare del violino anche perché, lo scorso Natale il nostro professore Zingoni, ha organizzato un concerto di Natale dove noi ragazzi suonavamo i violini.
Il concerto fu il 21 Dicembre a Menzano, pochi giorni prima di Natale. E' stata una delle esperienze più emozionanti della mia vita, davvero.
Suonare il violino mi è piaciuto fin dall'inizio e devo dire che con il tempo mi miglioravo anche se solo per pochi mesi, perché ho cominciato a suonarlo all'inizio della terza media.
Quel giorno ero stra emozionata e anche un po’ in ansia perché non avevo mai suonato uno strumento in vita mia davanti a tante persone. Ci siamo esibiti dentro una chiesa, solo pochi dei miei compagni di classe avevano accettato ma c'erano anche molte altre classi.
Verso le tre abbiamo cominciato a fare le prove con gli strumenti, poi dopo un oretta sono arrivate anche le persone che facevano parte del coro e allora abbiamo provato tutti insieme fino alle otto. Poi a quell'ora siamo andati a mangiare, ovviamente divisi perché eravamo davvero tantissimi e anche li ci siamo divertiti un sacco perché era anche un modo per stare insieme, anche se eravamo sempre in ansia per il concerto che si avvicinava.
Dopo di che siamo tornati in chiesa e hanno cominciato ad arrivare tutti i genitori e così alle nove il concerto iniziò.
Dopo la prima canzone mi sentii gia subito molto più sicura e tranquilla e non pensai più a tutte le persone che ci guardavano, ma ero semplicemente rimasta incantata dal suono del mio violino e da tutte le voci del coro che unite insieme formavano qualcosa di davvero spettacolare. E pensare che eravamo solo dei ragazzini che non avevano mai provato un'esperienza del genere, ma alla fine fu un successo.
E' stato davvero qualcosa di meraviglioso, non avrei mai pensato di far parte di un'orchestra e di suonare ad un concerto, ma invece è successo ed è stata una delle esperienze più belle che mi potesse mai capitare e che non scorderò mai.

USIGNOLO
A musica ho deciso di parlare dell'usignolo perché la musica e i canti del concerto di Natale erano piacevoli e armoniosi come il canto dell'usignolo.
Un detto molto usato è anche "canti come un usignolo".

L'usignolo comune è un uccello passeriforme della famiglie del Muscicapidi.

L'usignolo canta bene, con toni chiari e forti. Il suo canto è considerato tra i più belli e i più complessi degli uccelli canori ed è composto di strofe, di toni singoli e doppi densamente allineati l'uno all'altro.
All'inizio della primavera gli usignoli cantano prevalentemente di notte fino al mattino, il canto serve principalmente per l'attrazione di partner femminili.

Gli usignoli sonmo uccelli migratori e sono comuni in sia, Europa e Nordafrica. Si possono trovare in foreste fitte o in boscaglie. Prediligono in particolare terreni umidi ma anche boscaglie non troppo umide.


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