IL MITO DELLA NEVE - Mazza

NEI TEMPI ANTICHI GLI DEI, PER DIVERTIMENTO, USAVANO INFASTIDIRE E AMOREGGIARE CON LE NINFE DEI BOSCHI, RAGAZZE BELLISSIME CHE PROTEGGEVANO GLI ESSERI E I LUOGHI DELLA FORESTA.

UN GIORNO IL DIO DEL VENTO EOLO SI DIVERTIVA A SOFFIARE NEI CAPELLI DELLE NINFE, STAVA VOLANDO VELOCE NELLA FORESTA QUANDO SI TROVO' DAVANTI AD UNA SCENA CHE LO FECE FERMARE: IN UNA FONTE DALLE ACQUE LIMPIDISSIME E FREDDE SI STAVA BAGNANDO UNA MERAVIGLIOSA NINFA DAI CAPELLI D' ARGENTO E LA PELLE CHIARISSIMA.

IL DIO SI NASCOSE PER NON SPAVENTARLA E LA OSSERVO' PER MOLTO TEMPO FINCHE' CON UNA BREZZA LEGGERA FECE FRUSCIARE LE FOGLIE DI UN CESPUGLIO. LA RAGAZZA SI ACCORSE DI LUI E I DUE SI CONOBBERO.

LA NINFA SI CHIAMAVA FONTANA ED ERA LA NINFA DELLE ACQUE FREDDE DI QUELLA FONTE. EOLO SE NE INNAMORO' E ANCHE A LEI IL DIO PIACEVA.

PER MOLTI GIORNI SI INCONTRARONO E PASSARONO MOLTO TEMPO INSIEME. QUANDO LUI LE SOFFIAVA NELLA PELLE SI FORMAVA UNA POLVERINA GHIACCIATA CHE LA MATTINA RICOPRIVA LE FOGLIE.

FRA I DUE L'AMORE ERA SEMPRE PIU' GRANDE, DOPO UN PO' FONTANA DIEDE ALLA LUCE UN FIGLIO PALLIDO COME LEI E CON GLI OCCHI CELESTI, LO CHIAMARONO NEVE.

FIN DA PICCOLO POTEVA FAR DIVENTARE SOLIDA L'ACQUA CON UN SOLO TOCCO. NEVE CREBBE, LA SUA PELLE ERA SEMPRE PIU' BIANCA E FREDDA. UN GIORNO SI TROVO' A GIOCARE CON ALTRI BAMBINI, MA QUANDO NE TOCCO' UNO QUASI LO CONGELO'. GLI ALTRI BAMBINI CORSERO VIA E TUTTO IL VILLAGGIO LO CHIAMO' MOSTRO. IL GIOVANE SCAPPO' SULLE MONTAGNE PIU' ALTE E PIANSE TANTO.

MA LE SUE LACRIME SI TRAFORMARONO IN GHIACCIO. COSI' DOPO QUALCHE TEMPO LE MONTAGNE PIU' ALTE ERANO TUTTE BIANCHE E CONGELATE.

E ANCORA OGGI OGNI ANNO, D'INVERNO, QUANDO LA TERRA E' SPOGLIA, NEVE FA CADERE TANTI FIOCCHI DI GHIACCIO SUI PAESI AI PIEDI DELLE ALTE MONTAGNE.