giovedì 25 gennaio 2018

COME E' NATO IL VENTO - TERZAGHI

Un tempo quando il mondo si trasformò in cielo e in terra e quando nacquero il sole e la luna, nacque anche il vento…
Il vento era solo un giocherellone che non svolgeva il suo dovere, come al contrario faceva la luna che illuminava durante la notte.
Il sole, che era a capo di tutto e di tutti, continuava ad aspettare con pazienza, senza intervenire, che il vento cambiasse il suo carattere, prima di punirlo in qualche modo. 
 
Un giorno, il vento, però, esagerò.
Continuava a fare dispetti agli uccelli: in pratica uno stormo volava in una direzione e lui lo spingeva nell’altra.
Oppure faceva volare via i cappelli ai poveri anziani di un ospizio in città.
Il sole, allora, si fece oscurare dalle nuvole e andò dal vento.
Il vento si accorse immediatamente di lui, del capo assoluto, e allora decise di fargli uno scherzo: il vento decise di cambiare la direzione in cui andavano alcuni uccelli e decise di farli andare contro il sole che attaccato dallo stormo ne rimase accecato e il vento iniziò a scappare in giro.
Il sole ormai aveva preso la sua decisione: tolse ogni potere al vento e lo chiuse in prigione.
Chiamò così le sue guardie che presero e portarono via il vento.
Il vento non soffiò per anni e anni. 
In estate la gente in città e nelle campagne soffriva il caldo e quasi moriva perché mancava la brezza rinfrescante.
Allora il sole decise che era l’ora di liberarlo, dopo almeno 10 anni di carcere. Il vento era ormai diventato adulto e non era più un ragazzino dispettoso come una volta.
Ora aveva capito quello che doveva fare, aveva capito il suo compito nella natura, il ruolo che doveva svolgere per gli uomini della città e delle campagne.
Il vento, per la felicità di tutti, ricomincio a soffiare con più o meno forza a seconda delle stagioni.
Ogni tanto tornava in prigione e questo spiega perché a volte il vento non si sente soffiare.

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