giovedì 11 gennaio 2018

AMORE E PSICHE - PONTICELLI E BENINI

Questo mito è stato scritto nel libro ‘’le Metamorfosi’’ da Apuleio nel 2 secolo d.C.
Il mito inizia con un re e una regina che avevano tre figlie, una delle quali si chiamava Psiche e veniva paragonata ad Afrodite per la sua bellezza.
Afrodite, gelosa di Psiche, chiese aiuto a suo figlio Eros, dicendogli di far innamorare Psiche dell’uomo più brutto del mondo; però lui, vedendo la bellezza di Psiche, si confuse e scagliò la freccia sul suo piede e così si innamorò di lei.
Non poté più stare lontano dalla sua amata, quindi, con l’aiuto di Eolo (Dio dei venti), Psiche fu portata nel palazzo di Eros.
Ogni notte Eros andava da Psiche senza farsi vedere il volto.
Però una notte Psiche andò da Eros mentre dormiva, per vederlo alla luce di una lampada ad olio, Psiche si avvicinò ad Eros così tanto da fargli cadere una goccia d’olio sulla spalla; dal dolore lui si svegliò e scappò via. 
Afrodite appena seppe dell'accaduto, si arrabbiò con Psiche. La sottopose a diverse prove che lei superò con l’aiuto di vari personaggi; nella prima prova della formica, nella seconda di una canna verde e nella terza dell’aquila di Zeus. 
Non contenta, Afrodite fece scendere Psiche negli Inferi chiedendo a Persefone un po' della sua bellezza. Ella le diede un’ampolla che non doveva essere aperta. Psiche incuriosita la aprì comunque e scoprì che dentro non c’era la bellezza ma il sonno più profondo e cadde in esso. Zeus, mosso a compassione, fece in modo che Eros risvegliasse Psiche.
I due si sposarono, lei diventò immortale e dettero alla luce una figlia di nome Piacere o Voluttà.


Questo mito rappresenta l’unione fra l'Amore e l’anima ( Psiche in greco significa proprio anima) e il fatto che l’anima deve superare molte prove tra cui la discesa negli Inferi per diventare immortale.



Una delle più belle rappresentazioni di questo mito è la scultura dell’artista neoclassico Canova che è conservata a Parigi nel museo del Louvre.

Nessun commento:

Posta un commento