Nacque da Tommaso di Lippo e da Antonia di ser Bindo
Sernigi, che morì di parto.A due anni fu affidato, insieme al fratello
Giovanni, a monna Lapaccia, sorella del padre. All'età di otto anni, nel 1414,
venne messo insieme al fratello dai frati carmelitani del vicino convento del
Carmine.L'8 giugno del 1421, Filippo prese i voti, mantenendo lo stesso nome di
battesimo. Nel 1424 assisté alla decorazione, da parte di Masolino da Panicale
e Masaccio, della cappella Brancacci, che ebbe un ruolo fondamentale nella sua
vocazione artistica. Altri modelli su cui il ragazzo si formò furono le novità
scultoree di Donatello, Luca della Robbia, Nanni di Banco e Brunelleschi.
Nel luglio 1424 fu a Pistoia e a Siena, mentre nell'agosto
1426 viaggiò a Prato. Nel 1430 i documenti del convento lo definiscono per la
prima volta «dipintore». Del 1431 è l'affresco con Il conferimento della regola
del Carmelo nel convento del Carmine, e la contemporanea Madonna Trivulzio,
entrambe opere segnate dall'influenza della pittura plastica di Masaccio.
Forse nel 1432 lasciò il convento di Firenze per Padova: i
successivi documenti che lo ricordano con certezza sono del 1434 quando il 1º
luglio ricevette undici once di oltremarino per dipingere il Tabernacolo delle
Reliquie nella Basilica del Santo a Padova.
Varie fonti menzionano una serie di opere per Padova, tra
cui, in collaborazione con Ansuino da Forlì, gli affreschi della cappella del
Podestà, ma tutta la sua attività di questo periodo è andata perduta. Nella
città patavina il Lippi entrò in contatto con la pittura fiamminga e con il
colore veneto.Lasciata Padova tornò a Firenze, dopo aprì una propria bottega
nel1437. In quell'anno dipinse la cosiddetta Madonna di Tarquinia, per il cardinale
Giovanni Vitelleschi (opera datata), sia la Pala Barbadori per la chiesa
fiorentina di Santo Spirito. In queste opere la componente lineare acquista
maggiore importanza, le figure si allungano e addolciscono, senza perdere in
plasticità, e vengono avvolte e non più sbalzate dalla luce. Nel 1438 è citato
in una lettera di Domenico Veneziano a Piero de' Medici in cui Filippo Lippi
viene equiparato a Beato Angelico come migliore artista attivo in città. Dal
1439 è probabile Filippo che non abitasse più nel convento ma avesse casa per
conto suo e, sempre in quell'anno, Lippi scrisse a Piero de' Medici cercando
affannosamente di scambiare una sua tavola ancora incompiuta con cibo e vestiti
(il dipinto è probabilmente il San Girolamo penitente del museo di Altenburg).Per
il monastero delle Muate di Firenze realizzò, tra il 1443 e il 1445, l'Incontro
alla Porta d'Oro: si tratta probabilmente di parte della predella della pala
stessa.Per la chiesa di Sant'Andrea a Botinaccio dipinge una Madonna col Bambino
(1440-1445 circa), oggi conservata presso il Museo di arte sacra di
Montespertoli.Fra il 1439 e il 1447 dipinse l'Incoronazione della Vergine degli
Uffizi, commissionata dal canonico Francesco Maringhi per l'altar maggiore di
Sant'Ambrogio. In quest'opera lavorarono con lui tre aiutanti, fra cui Fra
Diamante. Per la famiglia Martelli, che deteneva il patronato della cappella
degli Operai in San Lorenzo, dipinse verso il 1440-42 un'Annunciazione, che
riprendeva i modi dell'Annunciazione Cavalcanti di Donatello. Al 1440 risalgono
le pitture della cassa per la beatificazione di Andrea Corsini (già vescovo di Fiesole,
santificato nel 1624).Il 23 febbraio 1442 fu nominato da papa Eugenio IV
«Rettore e Abate Commendatario» a vita della chiesa di San Quirico a Legnaia,
vicino a Firenze. Nel 1443 per il convento delle Murate dipinse
un'Annunciazione.Lavorò alla cancelleria del Palazzo della Signoria verso il
1447, realizzando un'Apparizione della Vergine a san Bernardo.Tra il 1448 e il
1450 eseguì la tavola Madonna col Bambino, oggi custodita a Parma presso la
Fondazione Magnani-Rocca.Di questi anni il Vasari scrisse: "Dicesi ch'era
tanto venereo, che vedendo donne che gli piacessero, se le poteva avere, ogni
sua facultà donato le arebbe; e non potendo, per via di mezzi, ritraendole in
pittura, con ragionamenti la fiamma del suo amore intiepidiva. Et era tanto
perduto dietro a questo appetito, che all'opere prese da lui quando era di
questo umore, poco o nulla attendeva".Il comune di Prato stanziò nel 1452
per gli affreschi della cappella Maggiore di Santo Stefano e la vetrata la
somma di 1.200 fiorini. Dopo aver ricevuto nel marzo dello stesso anno il
rifiuto dell'Angelico, si decise di affidare l'incarico al Lippi, che accettò e
si recò nella città vicino Firenze. Gli affreschi vennero completati tredici
anni dopo, nel 1465 fra interruzioni, richieste di denaro, solleciti, fughe e
rinegoziazioni del contratto.
Nel frattempo dipinse molte altre opere. Per l'Opera Pia
fondata da Francesco Datini fece la tavola detta Madonna del Ceppooggi
conservata al Museo Civico di Prato; per il preposto Geminiano Inghirami le
Esequie di san Girolamo; per il convento di Annalena a Firenze il Tondo Cook e
l'Adorazione del Bambino di Annalena; una pala per Alfonso I d'Aragona,
commissionata da Giovanni de' Medici, di cui rimangono solo due pannelli
laterali; le vele della volta sopra la tomba di Geminiano Inghirami nella
chiesa pratese di San Francesco (perdute); l'Adorazione del Bambino di Camaldoli
per la cella della famiglia Mediciall'interno dell'Eremo.La cosiddetta Lippina
fu un "prototipo" per le successive rappresentazioni della Vergine
col Bambino. A questo periodo, risalgono anche le quattro tavole con la Vergine
Annunziata, Angelo annunziante, Sant'Antonio Abate e San Giovanni Battista,
probabilmente elementi di arredo ecclesiastico.

Filippo morì tra l'8 e il 10 ottobre del 1469 e fu sepolto
nella Cattedrale di Spoleto.
Fonte Wikipedia
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