Dopo il mille si verificò la rinascita delle città.
Molti
antichi centri romani avevano perso l' importanza.Con la crisi dell'
economia,
che aveva annullato gli scambio commerciali, qnche le città
ebbero
una grande decadenza.Avevano perso la popolazione e si erano
impoverite,
alcune
erano cadute in rovina.
Ma
con la ripresa economica e commerciale le città ritornarono
luoghi commerciali.
LE
NUOVE OPPORTUNITA' ATTIRANO IN CITTA' CONTADINI E ARTIGIANI
I prodotti venivano scambiati solo in città;ed era molto vantaggioso per
I prodotti venivano scambiati solo in città;ed era molto vantaggioso per
gli
artigiani.
In
città gli artigiani potevano lavorare per una clientela più ampia.
Gli
artigiani più intraprendnti crearono le prime botteghe e
le prime
piccole
manifatture.Andarono a viverci
gli artigiani e i mercanti, ma anche
contadini
poveri e servi della
gleba che avevano bisogno di
nuova
mano
d'opera.
Servi della gleba e contadini
trovarono in città forme di libertà.
Le città entrarono spesso in
concorrenza con le autorità Imperiali o con quelle dei grandi
signori feudali.
LA
POPOLAZIONE CRESCE E L'AMBIENTE SI MODIFICA
Il rinnovamento dell'agricoltura e l'aumento della popolazione portano alla nascita di nuovi villaggi.
Il rinnovamento dell'agricoltura e l'aumento della popolazione portano alla nascita di nuovi villaggi.
Nelle zone in
cui non era più possibile coltivare altri terreni,ebbero inizio
numerose migrazioni.
In questo modo,
i confini dell'Europa abitata si cambiarono:
Gli spostamenti
della popolazione alla ricerca di nuove terre coltivabili.
Altre migrazioni
portarono la gente delle campagne alle città, dove fiorivano le
attività commerciali.
Vi furono poi
migrazioni stagionali:in alcuni periodi dell'anno,gli abitanti
delle zone più povere si trasferivano in quelle più fertili, dove
c'era maggiore richiesta di braccianti.
Altre migrazioni
stagionali erano collegate alla pastorizia,con lo spostamento delle
greggi alla ricerca di nuovi pascoli chiamata Transumanza.
AUMENTANO
GLI SCAMBI COMMERCIALI: EMERGE
LA FIGURA DEL MERCANTE.
La generale
vivacità di questa epoca si manifestò anche in un aumento degli
scambi commerciali.
C'era
inanzitutto un'economia interna, che si basava sullo scambio
di prodotti.
C'era poi
un'economia esterna: se la
terra produceva prodotti in abbondanza, superiori alle necessità
locali, questi potevano essere venduti.
Ovviamente
gli affari erano più vantaggiosi in luoghi lontani, che magari
producevano beni differenti da quelli del posto.
Ebbene
dopo il Mille l'economia esterna si sviluppò fortemente.
Divenne
quindi sempre più importante la figura del Mercante,
si sviluopparono i poli
commerciali delle
Fiandre della religione di Parigi e dell' Italia Settentrionale.
Erano
famose soprattutto le fiere
della città nella Champagne, una regione della Francia.
I
mercanti Italiani rivendevano i tessuti che avevano acquistato in
Oriente e compravano i prodotti dell'Europa del Nord, che rivendevano
nelle città Italiane.
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