giovedì 4 giugno 2020

Lorenzo Vannini - GIUSEPPE UNGARETTI


GIUSEPPE UNGARETTI 

Giuseppe Ungaretti nacque nel 1888 ad Alessandria d'Egitto da genitori italiani, qui  trascorse l'infanzia e l'adolescenza, nel 1912 si trasferì a Parigi e studiò all'Università della Sorbona dove  strinse amicizia con molti poeti,  conobbe Pablo Picasso e molti Futuristi. Ungaretti rientrò in Italia nel 1914 ed insegnò la lingua  francese a Milano,  faceva parte del movimento interventista e si arruolò volontario, egli fu mandato sul fronte del Carso. Questa esperienza lo fece riflettere sul valore della fratellanza tra gli uomini accomunati da un destino di morte. In Trincea Ungaretti  scrisse molte poesie per descrivere l'orrore della Guerra infatti non  seguiva  più le regole della metrica, ed utilizzava molte similitudini perché non esistevano parole per descriverla. Nelle sue poesie infatti una sola parola può voler dire moltissime frasi. I versi sono brevissimi infatti chiamati “versicoli”, la punteggiatura è annullata e per far capire che la guerra è solo tristezza utilizzava moltissimi enjambment. In oltre le poesie servivano anche per far capire se si  era ancora vivi in quel momento ed in quel luogo. La raccolta di queste poesie Ungaretti la intitola “ Allegria di Naufragi” il titolo della raccolta indica la gioia di un sopravvissuto alla tempesta, ma anche se è felice perché si è salvato, è triste per i suoi compagni che non ci sono riusciti. La  poesia più significativa ed avvolgente di Ungaretti è                                                                                                 
SOLDATI

Si sta come 
d'autunno 
sugli alberi
le foglie.

Il significato di queste poche parole:
  • “SI STA” è riferito ai soldati
  •  “D' AUTUNNO” perché è il periodo dove le foglie sono più deboli
  • “SUGLI ALBERI LE FOGLIE”  significa che come le foglie d'autunno cadono, anche i soldati prima o poi muoiono tutti. 
Questa poesia è stata scritta nel Luglio del 1918 nel Bosco di Courton.

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