venerdì 27 marzo 2020

LIBIA - Lombardi


LIBIA
Capitale: Tripoli                                                                                     Densità: 3,9 Ab./km²

Popolazione: 6 293 000 Ab.                                                                 Superficie: 1 759 840  km²

Forma di Governo: Repubblica Parlamentare

Lingue: Arabo, Berbero, Italiano                  Città Principali: Tripoli, Bangasi, Tobruch, Misurata

La Libia è un vasto Paese situato tra l’Egitto a est, il Niger, il Ciad e il Sudan a sud, la Tunisia e l’Algeria a ovest e il Mediterraneo a nord.

Il territorio è prevalentemente occupato da una vasta pianura di origine molto antica. Nella parte nordoccidentale della Nazione si estende l’Altopiano Tripolitano, in quella nordorientale l’Altopiano Cirenaico.
La sezione meridionale del paese è occupata da una regione desertica chiamata Fezzan e dal Deserto Libico. Tra la Tripolitania e la Cirenaica si trova la regione sirtica che si affaccia sull’omonimo Golfo. Le coste sono basse e sabbiose, i corsi d’acqua sono brevi e di portata irregolare. 

Il clima è desertico nell’interno, sub-tropicale o mediterraneo lungo le coste.

L’agricoltura è scarsamente sviluppata a causa delle avverse condizioni climatiche e dell’aridità dei suoli. Aree adatte alle coltivazioni si trovano soltanto lungo la fascia costiera e nelle oasi. Il governo si sta attualmente impegnando per sottrarre alla siccità ampie zone desertiche dove sarà possibile, in futuro, predisporre svariate coltivazioni. I prodotti maggiormente coltivati sono i cereali, gli agrumi, gli ortaggi e i frutti tropicali. Notevole anche la coltura del tabacco e dello sparto, una fibra vegetale utilizzata nella fabbricazione delle banconote. Tra le forme di allevamento, consistenti sono quelle degli ovini, dei caprini e dei cammelli. La pesca è scarsamente sviluppata, tipica la pesca elle sugne. Le risorse del sottosuolo sono costituite da ricchi giacimenti di petrolio e di gas naturale.
Il tessuto industriale è, complessivamente modesto. I settori estrattivi e petrolchimici, oggetto di notevoli sforzi da parte del governo che ha promosso una vasta campagna di nazionalizzazione delle imprese, contribuiscono in modo determinante allo sviluppo sociale del Paese, e garantiscono lavoro al 31% della popolazione attiva. Altri settori industriali sono quello alimentare, della manifattura del tabacco, della lavorazione del cotone e della produzione del sapone.

La Nazione mantiene stretti rapporti commerciali con i Paesi dell’UE, fra cui soprattutto l’Italia, con gli Stati Uniti, e da circa 15 anni, anche con l’ex-URSS e la ex- lugoslavia.
Le esportazioni sono quasi totalmente rappresentate dal petrolio e, in minima parte, dal pellame.
Le importazioni sono costituite da prodotti alimentari, macchinari, prodotti chimici e farmaceutici.

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